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Solitudine
(David Letterman)
21 Ott
(David Letterman)
10 Mar
4 Ott
3 Giu
Infanticidio
Cosa passa nella testa di una madre che uccide? E’ un angoscioso interrogativo, questo, a cui stanno tentando di rispondere psichiatri ed esperti di problemi della famiglia. La madre di Cogne in primis ed ora la giovane di Casatenovo che confessa di aver affogato il piccolo Mirko di 5 mesi, inframmezzate dalla maniaca religiosa che uccise a coltellate la piccola Ilaria di due mesi e dalla madre suicida, dopo aver tentato di uccidere la piccola Giulia di tre mesi, e dalla madre impazzita che massacrò a coltellate la figlia Nausica di quattro anni. Ma cosa sta succedendo? Cos’ è cambiato nel concetto di maternità? Sembra che queste giovani madri subiscano la loro nuova condizione, vivendola in modo problematico, con una carica di odio che ci lascia allibiti, considerando un figlio come un ostacolo, un impedimento, costernate alla vista del loro corpo che cambia, frustrate dal sacrificio che dovranno affrontare, maniacalmente depresse. Per queste madri l’idea di uccidere il figlio matura lentamente, in maniera subdola; per loro l’omicidio diventa quasi una liberazione. Comunque fa meraviglia il fatto che chi vive al loro fianco non avverta i prodromi di questa insanguinata catastrofe.
18 Mar
I misteriosi conflitti irrisolti dell’inconscio
La critica analitica di Elio Gioanola, applicata ai grandi del Novecento, di cui possiamo leggere oggi nelle pagine culturali del Corriere della Sera, ci conduce a compiere un labirintico viaggio dentro la creatività artistica che sembra impreziosirsi e maturare proprio nel solleticante mistero dei conflitti irrisolti dell’inconscio. Creatività è dunque uguale a nevrosi?. Stando alle parole del saggista, studioso del problema, parrebbe proprio di sì.
Luigi Pirandello sembra presentare una personalità psicotica, con una compromissione della consistenza dell’io. Nel Fu mattia Pascal, infatti, l’identità del protagonista è impossibile, una personalità che tende a scindersi e un io che esplode.
Giovanni Pascoli è definito da Gioanola: un parricida dai sentimenti filiali.
Cesare Pavese è un malinconico radicale inadeguato a vivere.
Eugenio Montale è un figlio nevrotico e geniale.
Umberto Saba è un narcisista tendente alla depressione
Italo Svevo è un io integro che stenta a rapportarsi al reale, vittima di una nevrosio isterica.
Certo, le acute osservazioni critico analitiche di Gioanola potrebbero accompagnare a lungo le riflessioni e l’autoanalisi di quanti di noi si piccano di nuotare nel mare della scrittura – soprattutto riferita al racconto e al romanzo -, acque perigliose – queste – dense di scogli e disseminate, spesso, di fari illusori.
19 Feb
Mi ha molto incuriosita un’intervista che Lavinia Rittatore, ha fatto a Laura Kipnis, docente di Comunicazione di massa all’ Università di Chicago – autrice di Contro l’amore (Einaudi) -, un saggio che ha sollevato molto baccano, in quanto la studiosa americana sostiene che l’adulterio farebbe bene al matrimonio. La Kipnis afferma di essersi accorta che «siamo ossessionati dall’adulterio (…) e che il matrimonio con gli anni diventa gabbia. E i numeri parlano chiaro: divorzio e separazioni non conoscono crisi; la passione dopo qualche anno svanisce. Rivivere emozioni forti si può, ma con qualcun altro. Molti lo fanno e non lo ammettono. Ci sposiamo convinti che il matrimonio sia la felicità. Poi scopriamo che può diventare un inferno di obblighi: Non esco con le amiche, altrimenti lui poi si offende" oppure " Non vado alla partita se no lei ci rimane male". L’adulterio è la ribellione a questi limiti…"»
Qual è la vostra opinione in proposito?
3 Feb
I "delitti di famiglia" sono sempre esistiti da che mondo è mondo, ma mi incuriosisce il fenomeno della maggio diffusione della criminalità interfamiliare, proprio in questi ultimi anni. Sempre più frequenti i genitori – con particolar riguardo da parte delle madri – che sopprimono teneri figli e figli che uccidono i genitori. Quello che soprattutto crea perplessità è l’apparente mancanza di un logico e vero movente. E’ questo che inquieta . Quali i motivi di tanta efferata violenza? Follia? Esagerate aspettative di perfezione? Desiderio di ferire chi resta? Paura del futuro?