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lA NAVE DEI VINTI

  • Lunedì 10 Giugno 2019

    IL LIBRO. Il romanzo di Leonardo Gori

    La guerra civile spagnola «riletta» attraverso il noir

    «La nave dei vinti» è al centro delle indagini del capitano Arcieri

    Grazia Giordani

    Da quando seguiamo le avventure del capitano Arcieri, uscito dalla bella penna di Leonardo Gori, ci siamo affezionati a questo personaggio burbero e pieno di cuore.

    E «La nave dei vinti» (TEA, pp.334, euro 14) navigando dentro i tortuosi meandri della guerra civile spagnola, folta di intrighi, ci regala un impeccabile noir di ampio respiro, racchiuso dentro un racconto emozionante che riscopre una pagina di storia colpevolmente o a bella posta dimenticata.

    Siamo nel mese di marzo 1939. Un piroscafo in avaria col suo dolente carico di profughi della guerra civile spagnola, attracca al porto di Genova. A bordo, uomini, donne e bambini e nella stiva un cadavere non identificato. Il compito di appurare se possano esservi spie imboscate sulla nave, viene affidato a Bruno Arcieri, capitano dei Carabinieri in servizio a Roma, da poco agente del SIM.

    Ma la sua missione si fa più complessa quando Arcieri viene a conoscenza di dover collaborare con un emissario del Vaticano a cui è affidato il compito di scoprire se a bordo si trova un misterioso agente segreto in possesso di documenti di vitale importanza per l’immediato futuro.

    Mentre Elena Contini, la donna amata da Arcieri si trova a Firenze, alle prese con le conseguenze delle leggi razziali, il giovane capitano inizia a interrogare i passeggeri, nel tentativo di scoprire l’identità del misterioso agente.

    Le cose si complicano ulteriormente, addirittura precipitano e, tra agguati e spie, profughi che temono di essere rimpatriati, agenti che si prodigano nel doppio gioco e inseguimenti notturni, l’operazione si fa sempre più tortuosa e complessa del previsto.

    Indagando con estrema cura, addirittura puntando i riflettori sui mesi che precedettero lo scoppio della guerra, in questo suo nuovo romanzo, Leonardo Gori ha, fra l’altro, il pregio di saper rievocare in maniera emozionante, l’atmosfera ricca d’angoscia che incombeva sul mondo e affida il racconto dettagliato della vicenda, oltre trent’anni dopo, a un Bruno Arcieri segnato dagli anni e dalla disillusione. Un  personaggio provato. Un uomo perseguitato dal desiderio pressante, dall’esigenza di spiegare, forse anzitutto a se stesso, il vero significato di quegli eventi drammatici, capaci di dare una svolta alla sua storia di uomo e alla sua visione della vita.

    Leonardo Gori vive a Firenze. È autore del ciclo dei romanzi di Bruno Arcieri: prima capitano dei Carabinieri nell’Italia degli anni Trenta, poi ufficiale dei Servizi segreti nella seconda guerra mondiale e, infine, inquieto senior citizen negli anni Sessanta del Novecento. Il primo romanzo della serie è «Nero di maggio», ambientato a Firenze nel ’38, cui sono seguiti «L’angelo del fango» ( Premio Scerbanenco 2005), «Musica nera», «Lo specchio nero», «Il fiore d’oro» (questi ultimi due scritti con Franco Cardini), «Il ritorno del colonnello Arcieri», «Non è tempo di morire» e  «L’ultima scelta».

    Inoltre, è autore di fortunati thriller storici e co-autore di importanti saggi sul fumetto e forme espressive correlate (illustrazione, cinema, disegno animato).