Archive for gennaio 2008

Italiane in Francia

Nemo propheta in patria. Sì, è proprio vero. Espatriando è più facile raggiungere quel successo che chez nous ci sarebbe negato. Non  sempre, ma spesso è così. Le italiane, divenute quasi francesi, in questo momento tirano forte. Lo sostengo anche qui , se avete voglia e tempo di leggere la mia opinione, apparsa ieri nei tre soliti quotidiani cui collaboro. Grazie da Grazia*

Cambio la biancheria

"Il tuo blog è brutto" – mi ha detto sere fa a una cena d’amici una blogger esigente, una di quelle che amano, l’estrosità, l’insolito o che altro non saprei. "Da cinque anni non cambi template" (che si pronunci templèit ? Comunque, non lo so e non lo ritengo importante). Avrei voluto risponderle che non cambio nemmeno marito, tenendomi ben stretto quello che ho, raramente opinione, mai pensiero politico e che ritengo la validità di un blog legata più ai contenuti che agli orpelli esteriori. Il template me lo ha regalato uomonero e io mi affeziono ad uomini e cose. Sono una sentimentale anche nelle inezie e se proprio devo cambiare qualcosa, cambio la biancheria, prediligendo lingérie impeccabile e sempre fresca di bucato. Voi, che ne pensate? Naturalmente, del blog.

Vincere perdendo

Si può vincere perdendo? Parrebbe un ossimorio, un’aporia, eppure può accadere e – se non mi credete – leggetemi qui . Sono rimasta veramente molto toccata dalla sventura occorsa cent’anni fa a Londra al nostro Dorando Pietri, il mitico maratoneta di cui Giuseppe Pederiali ha scritto con la sua consueta prosa scoppiettante, in pefetta fusione di humour e sentimento.

Il mio pezzo è comparso stamani in Arena, Giornale di Vicenza e Bresciaoggi

P.S. Vi invito a visitare lo splendido blog dell’amico Ubaldo Riccobono per il suo post sulla solidarietà, g*

Intermezzo

Non so se anche voi amate gli intermezzi, ovvero quelle fasi interne, quasi degli entre deux – come dire? – degli inserti nei momenti della nostra vita. Ci sono persino a tavola, nei pranzi di gala, delle portate di mezzo, piccoli soufflé o torte salate, ghiottonerie che non potrebbero stare da sole, ma la cui presenza prepara le papille gustative alle portate seguenti, più robuste e determinate. E così, anche nelle letture. Dopo aver letto testi forti come quelli della Némirovsky o di Zweig, di cui abbiamo parlato più sopra, si sente il bisogno di un intervallo leggero, non  inconsistente, ma meno ulcerante per i nostri pensieri. Anche per questo  ho letto senza sforzo La mia casa di campagna di Comisso, di cui ieri è uscito il mio pezzo nei soliti tre quotidiani cui collaboro e che vi propongo qui, dal mio sito lettario, qualora vi piacesse prenderne visione.

Incipit

Potrebbe l’anno nuovo avere un incipit migliore della lettura di coinvolgenti romanzi? Se  siete del mio stesso avviso, cliccate qui e qui. Potrete così leggere le mie recensioni  su tre romanzi di valore – uscite negli ultimi due sabati di dicembre –  nelle pagine culturali de L’ Arena,  Il Giornale di Vicenza e Bresciaoggi. Buona lettura e ancora auguri infiniti di ogni bene. g*