L’ABBAZIA DELLA VANGADIZZA



Il destino di Badia e’ legato a doppio filo con quello dell’Abbazia (Abbadia) da cui la piccola città’ trae il nome. Meno chiara e’ invece l’etimologia della Vangadizza, per cui la tradizione popolare ama riferirsi ad una vanga, che sarebbe stata sepolta nelle sue fondamenta, mentre una tradizione piu’ colta parla di una derivazione da “vangadicium”, ovvero terreno da vangare, luogo in cui sarebbe sorto il complesso abbaziale. La fantasia degli etimologisti non ha limiti e quindi possiamo considerare il mistero di questo nome ancora aperto ad altre dotte illazioni.


Fu in un luogo denominato “Petra”, in prossimtà’ di un castello che già si ergeva a proteggere la terra dalle continue scorrerie nemiche, che – intorno all’anno 903 – Almerico Marchese di Mantova, affiancato dalla moglie Franca Lanfranchi, fece edificare la chiesa di Santa Maria della Vangadizza. Fu per merito di Ugo II, marchese di Toscana, se, negli anni a seguire, fu eretto in prossimita’ della chiesa un monastero il cui priore benedettino fu investito di beni e di grande potere. L’Abbazia fu beneficata dagli Estensi e dai pontefici romani che la decretarono “nullius diocesis”, con territorio e parrocchie dipendenti, fino al 1792, quando fu aggregata alla diocesi di Adria. Venne soppressa nel 1810, con il decreto napoleonico.


I resti del monastero presentano un primitivo nucleo romanico, a testimonianza dello schema architettonico benedettino. All’Abbazia si accede da via Cigno. Attraverso un portale arcuato, con fregi in cotto, di delicata fattura,si entra nel chiostro, edificato nel 1200 e perfezionato due secoli dopo, con risultati di sorprendente armonia architettonica.


Recentemente sono stati restaurati il campanile e la Cappella della Beata Vergine, decorata con pregevoli affreschi dal bresciano Filippo Zaniberti(1585-1636).


Purtroppo la chiesa vera e propria è ridotta ai muri perimetrali, entro cui sono cresciuti alberi e copiosa vegetazione. La testimonianza del passato splendore e’ ormai affidata soltanto alla grazia del chiostro e ai resti della cappella, anche se il vero fascino di questa abbazia, va al di là dei suoi ruderi: è una magia misteriosa, ispirata dall’ “aria del tempo”.


Dentro il chiostro di questa mitica abbazia, nasce l’incipit del mio romanzo Signora a una piazza.


(g.g.)

35 responses to this post.

  1. Mi piacerebbe visitarla.. Buona domenica, un abbraccio 🙂

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  2. Fantastiche queste vecchie Abbazie con i loro chiostri dal profumo di paradiso. Felice giornata. 🙂 Lo.

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  3. Grazie,Lo,e anche a te felice giornata.

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  4. Sarebbe molto bello organizzare un incontro, Ele.

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  5. Che meraviglia 🙂 Spero di poterla vedere, un giorno. Belle anche le foto che, ormai da esperta internettiana, hai messo online :)) Sil

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  6. Devo venirla a vedere, Gardenia. Dopo questa descrizione non posso esimermi. Grazie e una felice giornata. Percival

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  7. Ci conto, Percy e grazie dela tua cortesia, g.

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  8. Lo spero anch’io, Sil, e tutto quello che so di Internet lo devo a te, mia generosa amica.

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  9. Bellissimo questo post!!
    Badia diventa sempre più interessante da visitare:-)!!
    luigi

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  10. Sei veramente gentile, Luigi.

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  11. Grazie cara Gardenia..grazie per le tue parole..spero che tu abbia ragione e, che la luce e speranza mi stiano davvero venendo incontro….! Ti abbraccio :o)

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  12. Buona serata, Gardenia, e un abbraccio. Percival

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  13. Grandissima fata del basso polesine… ma quando organizzi un radunoblog dove ci presenti qualche cosa di sublime… parlavo di risotti e altre prelibatezze. Slurp ;P
    speedostima

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  14. Speedsimpatia, qui è Altopolesine, però! Un bacio da g.

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  15. Percy, consoiderati ri-abbracciato!

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  16. Vedrai che non mi sbaglio Simona, stanne certa e rasserenati, g.

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  17. Ciao, che bella sorpresa ci siamo trovati al nostro ritorno.. abbaimo lasciato il nostro commento più in basso nel post. A presto.. Buona serata..

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  18. La tua dedica ci lusinga!!:-)

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  19. Che bella descrizione dell’Abbazia, anch’io voglio vedere, visitare bellezze di tali natura….a presto….

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  20. Grazie mille dell’omaggio floreale 🙂 e una serena notte. Lo.

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  21. Buonanotte anche ad Artemisia e a uomonero, con affetto, g.

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  22. Serenanotte anche a te, LO carissima.

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  23. ‘buona giornata G. 🙂

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  24. Da ragazzino andavo spesso a calarmi nei sotterranei di un castello gonzaghesco nell’alto mantovano. Ne subivo il fascino. Ogni volta rischiavo di farmi male ma ci tornavo sempre. La penombra, vecchie serrature, corridoi di pietre consumate… Forse e’ l’immaginare storie, avventure, amori, uomini e donne di altri secoli… come vivere in un film…
    Non so, ma sono sempre “magici” questi luoghi.
    Buoni giorni Gardenia.
    Muji

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  25. Buongiorno, mia inesauribile scrittrice. Percival

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  26. Ciao Gardenia, noto che sei sempre super impegnata nel tuo scrivere! Ti auguro una buona giornata

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  27. Anche a te, Jo, una buonissima giornata.

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  28. Buongiorno a te, Percy.

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  29. Hai perfettamente captato il “clima”, l’atmosfera, Muji, carissimo, g.

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  30. Buonagiornata anche a te, gattaca.

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  31. Felice settimana Gard, a dopo :-)) Lo.

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  32. In quale città si trova questa abbazia?

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  33. ciao sono ritornata dagli europei se vuoi sapere com’è andata passa a farmi visita ciao nuvolaf.

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  34. Mi complimento, nuvola, per il buon piazzamento, g.

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  35. […] ^ Abbazia della Vangadizza. […]

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